Piccoli scorci della nostra amata Siena ritratta qualche mese fa in compagnia degli amici Giorgio e Giancarlo, cercando di riprenderla in modo inconsueto e al di fuori del caos dei giorni del palio.
Ma come si può scindere in Palio dalla città di Siena?
“Quando ti sveglierai e non vedrai più il sole, o sarai morto o sarai tu il sole”
Per i Senesi la contrada è tutto. Nella contrade di Siene c’è un territorio, un popolo, una sede, una bandiera, un simbolo e ogni contradaiolo custodisce gelosamente storie e aneddoti legati al palio.
Essere contradaio è un pò come la cittadinanza o nasci nel territorio della contrada oppure si diventa.
Le Contrade, una porzione all’interno della cinta muraria, sono in tutto 17: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre e Valdimontone.
Questa è una fontana di contrada, in particolare è la fontanina della contrada della Civetta. Tutti, a qualsiasi età, possono essere protagonisti del battesimo contradaiolo: è una cerimonia con alfieri e tamburini, in cui la massima autorità della Contrada (il “Priore”) battezza “contradaiolo a vita”, usando l’acqua della fontana di contrada e recitando una formula solenne.
Le contrade custodiscono gelosamente il territorio e il loro confine è segnato con delle targhe con lo stemma murate agli angoli delle vie.
LA NOBIL CONTRADA DEL BRUCO FECE FARE NELL’ANNO 1995: una ragazza dai lunghi capelli lisci e dal seno rotondo, scosta la tenda di una finestra e osserva con occhio languido un piccolo bruco che spunta da un melograno appeso a mezz’aria.
Tutte le immagini sono realizzate con Olympus E-5 ed ottiche Zuiko Top Pro ED 35-100/f2, 12-60Swd, ED 7-14 e flash Fl-50r.
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