Domenico Valente

"è un'illusione che le foto si facciano con la macchina… si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa." HCB

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Venezia – Cercare l’ordinario in una città straordinaria

[…]Era l’alba quando disse:

– Sire, ormai ti ho parlato di tutte le città che conosco.

– Ne resta una di cui non parli mai.

Marco Polo chinò il capo.

– Venezia, – disse il Kan.

Marco sorrise. – E di che altro credevi che ti parlassi?

L’imperatore non batté ciglio. – Eppure non ti ho mai sentito fare il suo nome.

E Polo: – Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia.

venice # 111

è verissimo, una città affascinante, strana, sconcertante ma allo stesso tempo rassicurante, dove non sfrecciano automobili ma natanti di tutte le dimensioni e al posto delle tangenziali ti ritrovi un canale… bello Grande!

venice # 085

poi ci sono loro: le silenziose e antichissime gondole

venice # 102

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Certo, si trovano turisti carichi di macchine fotografiche pronti a non perdere l’attimo fuggente ma non tutti guardano nella stessa direzione.

venice # 087

venice # 077

 

– Quando ti chiedo d’altre città, voglio sentirti dire di quelle. E di Venezia, quando ti chiedo di Venezia.

– Per distinguere le qualità delle altre, devo parti­re da una prima città che resta implicita. Per me è Venezia.

– Dovresti allora cominciare ogni racconto dei tuoi viaggi dalla partenza, descrivendo Venezia così co­m’è, tutta quanta, senza omettere nulla di ciò che ri­cordi di lei.

L’acqua del lago era appena increspata; il riflesso di rame dell’antica reggia dei Sung si frantumava in ri­verberi scintillanti come foglie che galleggiano.

– Le immagini della memoria, una volta fissate con le parole, si cancellano, – disse Polo.

– Forse Venezia ho paura di perderla tutta in una volta, se ne parlo. O forse, parlando d’altre città, l’ho già perduta a poco a poco.

Testo: Italo CalvinoLe città invisibili, 1972

venice # 068

tra i panni stesi ancora come una volta e le barche parcheggiate

venice # 080

venice # 096

e poi c’è ancora il tempo per guardare ancora una volta il mare…

venice # 113

 
Tutte le immagini sono state riprese con Olympus Digital Camera OMD E-M1 + Zuiko lens 12-40mm PRO
This work by © Domenico Valente is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License. Permissions beyond the scope of this license may be available at domenico.valente@me.com.
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impalpabile

impalpable

In fondo era soltanto il Natale dell’anno scorso, le mie ultime vacanze trascorse dagli zii. Faceva freddo e il paese era sprofondato nella nebbia. Lì la vita era noiosa come sempre, non telefonava nessuno, nessuno veniva a trovarmi. Lo zio si addormentava davanti ai balletti della televisione, la zia faceva grandi coperte all’uncinetto. Nella penombra, l’albero di plastica lampeggiava come un semaforo rotto.

impalpable

Anche a mezzogiorno la nebbia avvolgeva la casa come un sudario. Ogni mezz’ora mi affacciavo alla finestra per vedere se era spuntato il sole. Non si vedeva mai niente. Di notte sognavo di avere braccia lunghissime, talmente lunghe da arrivare fino al cielo. Arrivavo lassù e afferravo le nuvole, le spostavo una dopo l’altra come fossero i tendoni del cinema.

impalpable

C’è il sole o non c’è? mi domandavo con rabbia. Alla fine lo trovavo, il suo raggio luminoso mi colpiva in mezzo alla fronte. Colpiva me e nessun altro perché ero stata io a cercarlo, l’avevo stanato con le mie braccia smisurate, con la mia volontà. (Susanna Tamaro – Rispondimi)

Tutte le immagini sono state riprese con Olympus Digital Camera E-5 + Zuiko lens 12-60mm Swd

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i am monotone

i am monotone

L’arte è una visione del mondo che penetra le illusioni della realtà. La fotografia è una delle forme di questa visione e rivelazione. Una fotografia è grande quando riesce a esprimere pienamente i più profondi sentimenti del suo autore nei confronti di ciò che viene fotografato, divenendo così una genuina manifestazione della sua sensibilità nei confronti della vita considerata nella sua pienezza. Questa espressione visiva del sentimento dovrebbe tradursi in termine di semplice devozione al mezzo; dovrebbe essere un’affermazione della massima chiarezza e perfezione possibili nelle circostanze della sua creazione e produzione. Il mio rapporto con la fotografia si basa sulla fede nella vitalità e nei valori della natura, nelle manifestazioni di grandiosità e al tempo stesso di semplicità che ci circondano. Io credo nella gente, negli aspetti più semplici della vita, nel rapporto uomo-natura. Credo che l’uomo debba essere libero, spiritualmente e socialmente, che debba accrescere la propria forza interiore, testimoniando l’enorme bellezza del mondo e acquisendo una sicurezza che gli consenta di vedere ed esprimere la propria visione. Credo nella fotografia come uno dei mezzi per portare questa testimonianza e per raggiungere infine la felicità e la fiducia.  (Ansel Easton Adams 1902 – 1984)

i am monotone

i am monotone

i am monotone

i am monotone

i am monotone

Tutte le immagini sono state riprese con Olympus Digital Camera E-5 + Zuiko lens 12-60mm Swd

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Non cambiate subito pagina, percorrete la via

Prove_OMD 81

1/60 – f6.3 – iso 400 12mm
Picture Mode Monotone

Prove_OMD 83

1/80 – f6.3 – iso 500 12mm
Picture Mode Art Filter Diorama

Olympus Digital Camera E-M1, lens Zuiko 12-40 f2.8

Nessuna post-produzione, tutto in macchina. Le funzioni sono facilmente raggiungibili senza distrazioni, senza distogliere lo sguardo dal soggetto. I Jpeg come da tradizione Olympus sono perfetti, non abbiamo la necessità di elaborare il RAW, possiamo anche scegliere il livello di compressione ed il tutto senza far perdere tridimensionalità alle immagini.
Sembra una macchina nata dai fotografi per i fotografi.

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Milano730

Primi esperimenti di Time Lapse con la nuova Olympus E-M1.
Le impostazioni sono semplici ed i risultati sono abbastanza immediati.
Le premesse mi sembrano incoraggianti.
Buona luce.