impalpabile
In fondo era soltanto il Natale dell’anno scorso, le mie ultime vacanze trascorse dagli zii. Faceva freddo e il paese era sprofondato nella nebbia. Lì la vita era noiosa come sempre, non telefonava nessuno, nessuno veniva a trovarmi. Lo zio si addormentava davanti ai balletti della televisione, la zia faceva grandi coperte all’uncinetto. Nella penombra, l’albero di plastica lampeggiava come un semaforo rotto.
Anche a mezzogiorno la nebbia avvolgeva la casa come un sudario. Ogni mezz’ora mi affacciavo alla finestra per vedere se era spuntato il sole. Non si vedeva mai niente. Di notte sognavo di avere braccia lunghissime, talmente lunghe da arrivare fino al cielo. Arrivavo lassù e afferravo le nuvole, le spostavo una dopo l’altra come fossero i tendoni del cinema.
C’è il sole o non c’è? mi domandavo con rabbia. Alla fine lo trovavo, il suo raggio luminoso mi colpiva in mezzo alla fronte. Colpiva me e nessun altro perché ero stata io a cercarlo, l’avevo stanato con le mie braccia smisurate, con la mia volontà. (Susanna Tamaro – Rispondimi)
Tutte le immagini sono state riprese con Olympus Digital Camera E-5 + Zuiko lens 12-60mm Swd
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